Ogni giorno, in molti porti del mondo, migliaia di volontari della Stella Maris salgono a bordo delle navi per incontrare i marittimi. Ogni giorno, sulle navi, i marittimi, ai volontari che incontrano, dicono: Se non ci foste voi, nessuno si ricorderebbe di noi.
Molti uomini e di recente anche qualche donna, per mesi, lavorano e vivono sulle navi, in condizioni lavorative al limite della sopportazione, esclusi dai consueti circuiti relazionali1. Se i marittimi riuscissero a far sentire la loro voce probabilmente le cose sarebbero diverse. Perché non protestano? Anche questa è una fragilità che rispetta le così dette leggi non scritte e comunque osservate. Il marittimo, piuttosto che trovarsi sbarcato e senza lavoro per sempre, preferisce tacere. Sulle dure e difficili condizioni di vita dei marittimi se ne parla da tanto e si è scritto molto, nonostante tutto, il cammino di riscatto rimane tortuoso e in salita. Un passo avanti è avvenuto con la ratifica della Maritime Labour Convention, 2006 (MLC2006)2, aderendo alla quale ogni stato membro si impegnato a garantire uno standard accettabile. Si spera che le ispezioni, previste dalla Convenzione, favoriscano almeno il minimo garantito.
Un altro aspetto che merita attenzione riguarda il reclutamento e arruolamento dei marittimi. Esso dispone di una legislazione complessa, nella quale trova legittimazione la possibilità, nel reclutare e arruolare i marittimi, di scegliere i Paesi dove il costo del lavoro è più basso piuttosto che quelli di bandiera o altro. Questo penalizza fortemente tutto il personale residente nei paesi dove il costo del lavoro non è competitivo Italia compresa, di conseguenza molti marittimi italiani, nonostante abbiano i requisiti e la competenza, faticano a essere reclutati e arruolati. Un disagio, anche questo, che non può lasciare indifferenti.
È doveroso accennare anche di un altro settore sofferente, la pesca.
Con lobiettivo di promuovere la pesca sostenibile e di evitare il sovra sfruttamento delle risorse, la Comunità Europea ha stabilito, per ciascun paese dell'UE, un limite massimo di capacità della flotta peschereccia. Per compensare la contrazione del prodotto pescato sono stati assegnati fondi per la sostenibilità ambientale e sociale dellacquacoltura. Sono chiari segnali di una tendenza che, salvo revisioni, cancellerà dalle coste italiane i piccoli pescatori, per poi, in futuro, fare un reparto nel museo del mare dedicato ai piccoli pescatori estinti con tanto di rievocazione. Se lobiettivo è quello di salvaguardare le risorse ittiche sarebbe opportuno assegnare i fondi per una formazione adeguata sia dei pescatori sia dei consumatori, ottenendo così la valorizzazione di una professione con unimportante ricaduta occupazionale e una maggiore salvaguardia dellambiente marino, i primi custodi del mare diventerebbero i pescatori stessi. Nella speranza di possibili cambiamenti anche per loro è quanto mai opportuna unattenzione solidale.
Quanto fin qui scritto sono solo cenni di una realtà molto più ampia e complessa, sconosciuta ai più. Lasciando alle sedi opportune quanto è di loro competenza è bene volgere lo sguardo a quanto è territoriale e interpella più direttamente le comunità ecclesiali.
Rinnoviamo a la disponibilità a supportare un cammino che parta dalle esigenze reali e vuole dare risposte concrete.
1 Cardinale Angelo Bagnasco, Marittimi, bisogni e strutture. Al centro la persona. Salerno 2013
2 La MLC2006 riunisce l'insieme di tutte le convenzioni ILO sul lavoro marittimo ed impone ai Paesi aderenti discendenti disposizioni applicative e conseguenti verifiche.