La chiesa ravennate ha salutato e ringraziato, martedì 26 aprile, padre Pietro Gandolfi, missionario scalabriniano che lascerà la diocesi per raggiungere Piacenza, sua città natale, dove risiederà nella Casa madre dei religiosi scalabriniani.
Un momento celebrato con la Messa delle 18 presieduta dall’arcivescovo Lorenzo assieme a padre Pietro e al suo successore alla Stella Maris, padre Vincenzo Tomaiuoli. Inoltre hanno concelebrato il parroco don Luigi Spada, padre Ivo Laurentini, don Christian Okere, assistente a San Pier Damiano della comunità nigeriana di cui padre Pietro è stato per 12 anni cappellano (comunità che ha animato la liturgia con il canto) e don Raffaele Szarek, che è succeduto al religioso alla guida della parrocchia di Casal Borsetti che padre Gandolfi ha retto negli anni dal 2014 al 2019. Erano presenti diverse autorità fra le quali il Comandante direzione marittima Emilia Romagna, Francesco Cimino, l’assessora al Porto, Annagiulia Randi, il segretario generale della Autorità di sistema portuale, Paolo Ferrantino, il presidente del Comitato welfare territoriale della gente di mare, capitano Carlo Cordone, il presidente Agenti marittimi, Franco Poggiali.
Nell’omelia l’arcivescovo ha detto come questa celebrazione sia un po’ speciale perché è l’occasione per salutare e ringraziare padre Gandolfi, “per il suo servizio svolto in diocesi per 21 anni nell’apostolato del mare e a favore dei tanti migranti che negli anni si sono succeduti”. Un impegno, ha sottolineato l’arcivescovo, che ha tenuto vivo un cammino di evangelizzazione. “Padre Pietro ha continuato fino all’ultimo a partecipare alla vita diocesana, agli incontri di formazione per i sacerdoti fraterna e a quelli degli uffici pastorali, dando una bella testimonianza di comunione. Lo ringrazio anch’io personalmente e mi auguro che il Signore lo conservi, mentre a lui chiediamo di continuare a pregare per questa realtà diocesana.
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