Questa mattina, mercoledì 22 dicembre, dopo l’Udienza Generale, il Santo Padre ha ricevuto i pescatori di Mazara del Vallo accompagnati dai loro familiari, da S.E. Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo e dalle Autorità civili". I pescatori nel 2020 erano stati sequestrati e tenuti in prigionieri in Libia per 108 giorni prima di essere rilasciati una settimana prima del Natale. "A distanza di un anno dalla drammatica esperienza del sequestro e della prigionia - ha ricordato il Pontefice -, desidero rinnovare a voi e alle vostre famiglie la mia solidarietà, il mio incoraggiamento e la mia preghiera". "Sua Santità, mi faccio portavoce dei miei compagni di classe e la invitiamo a venirci a trovare a Mazara del Vallo". Si è rivolto così al Papa Gabriele Salvo, 11 anni, figlio di Bernardo. Già durante il periodo di prigionia del papà, aveva fatto un appello accorato al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ora l'invito rivolto a Papa Francesco, al quale ha donato anche una lettera. "Per me è una gioia immensa - ha detto il papà Bernardo Salvo - sono momenti che è difficile raccontare". Il marinaio quando venne sequestrato era a bordo del motopesca 'Natalino' che riuscì a sfuggire. Ora ha lasciato la marineria di Mazara del Vallo ed è imbarcato in Adriatico, a bordo di una nave di ricerca. A Papa Francesco è stato donato il quadro-simbolo della liberazione e anche una copia del libro 'Mazara rapita', scritto da Francesco Mezzapelle e Max Firreri ed edito dalla Uila pesca, che racconta i lunghi 108 giorni di prigionia.
‟È un atto di riconoscenza e gratitudine nei confronti del Santo Padre – ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, Mons.- Domenico Mogavero – abbiamo voluto far conoscere a Papa Francesco i volti di queste persone che hanno sofferto l’isolamento, le violenze e le torture”.
In allegato la storia di Alidad