Come ogni anno, il 21 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale della Pesca, per sottolineare l’importanza di un settore che è vitale per il fabbisogno alimentare di milioni di persone nel mondo. La pesca è una delle attività economiche più importanti del mondo, fonte di ricchezza, occupazione e salute, sia nei paesi sviluppati che nei paesi in via di sviluppo. Essa svolge un ruolo importante per eliminare la fame, la promozione della salute e la riduzione della povertà. Il pesce è una fonte vitale di proteine e nutrienti essenziali.
La Arcidiocesi di Rossano Cariati ha celebrato la Giornata Mondiale della pesca scegliendo come luogo simbolo la frazione Marina di Schiavonea che accoglie una delle più i portanti flotte della regione e dove vivono e operano numerose famiglie di pescatori, tenendo, il 25 novembre sorso, un momento di riflessione nell’oratorio della Parrocchia di Santa Maria ad Nives.
Tale Giornata rappresenta un’occasione per riconoscere, da un lato, l’enorme e talvolta sottovalutata fonte di cibo che il mare fornisce a milioni di esseri umani e, dall’altro, il ruolo, le professioni e frequenti disagi di tutti coloro che sono coinvolti nella pesca e nell’acquacoltura.
Nonostante svolga un ruolo cruciale per il benessere e lo sviluppo di molte comunità in tutto il mondo, tuttavia, il settore è afflitto da diversi problemi endemici che minacciano lo sviluppo e la vita significativa delle comunità di pescatori e, a volte, l’esistenza stessa di pesca.Molte di queste minacce, come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’acidificazione degli oceani, sono questioni globali che interessano ogni paese e ogni oceano.
Dopo i saluti del parroco Padre Francesco Ansalone, Padre Onofrio Farinola, membro della commissione CEI tavolo del Creato, nella sua relazione, si è soffermato su alcuni temi quali la crisi ambientale, il “peccato ecologico” e sulla “spiritualità ecologica. L’invito che ha rivolto è quello di invertire la rotta, c’è bisogno di un cambiamento di sistema, attraverso anche le azioni del vivere quotidiano, così da rispondere all’indicazione di Papa Francesco, che esorta a un cambiamento culturale, spirituale ed educativo.
Ha concluso i lavori Don Giuseppe Ruffo Cappellano Diocesano dell’Apostolato del mare, il quale non solo ha portato i saluti a nome di S. E. l’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise, ma ha fornito anche delle delucidazioni sulle attività e finalità dell’Ufficio diocesano da lui seguito che ha il compito di esprimere la vicinanza a persone che svolgono il lavoro di mare attraverso la Pastorale marittima.
Questa attenzione al mondo della pesca nasce dalla proposta di San Giovanni Paolo II, espressa nella Lettera Apostolica Motu Proprio “Stella Maris”. Infine ha esortato gli intervenuti ad essere custodi del creato, con una particolare attenzione al mare, bene prezioso dell’umanità.
La locandina della giornata: "Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano".