Il secondo giorno di Pasqua è stata l’occasione, per la prima volta alla Spezia, di alcune Messe che il “parroco del porto”, padre Gianluigi Ameglio dei frati minori francescani di Gaggiola, ha celebrato a bordo di due grandi navi alla fonda nella rada: la Costa “Fascinosa” e la Costa “Magica”. Sono stati momenti di grande commozione. Padre Gianluigi ha raccontato tra l’altro di come, sulla “Fascinosa”, un ufficiale musulmano di origine indiana, Mohamesd Sulthan, non solo ha ceduto il posto a un cristiano che voleva partecipare al rito, ma si è poi avvicinato a lui per chiedere una benedizione. Dopo la Messa a bordo della “Fascinosa” e il pranzo, padre Gianluigi ha raggiunto fuori diga l’altra nave, dove ha ugualmente celebrato. Con lui, i marittimi della “Magica” hanno a loro volta rievocato i lunghi giorni di quarantena nei Caraibi dove, lo scorso anno, tanti di loro avevano contratto il virus e si erano però prodigati al massimo nel salvare vite umane. Nessun porto li voleva, e ci sono stati a bordo comprensibili momenti di sconforto. Insieme però sono riusciti a fare miracoli. “Storie di ordinario eroismo”, ha commentato padre Ameglio. Il religioso, parroco della parrocchia portuale “Stella Maris”, ha raccontato di essere stato accolto “con grande generosità e spirito di amicizia dagli equipaggi: erano infatti incuriositi dal fatto che un frate venisse a vivere con loro, in mezzo al quotidiano servizio, alcuni istanti del secondo giorno di Pasqua”. Fra Luigi ha meditato come la celebrazione abbia riportato tra loro quel Gesù Risorto, che volle trascorrere buona parte della prima giornata con gli amici che erano in cammino verso Emmaus.