Maritime Labour Convention 2006

Quella marittima è considerata la più globale delle industrie. Un mondo noto solo a pochi ma nel quale viaggia l'economia mondiale e lavorano milioni di persone.
Come conciliare la competizione evitando che si perda la qualità dei servizi e l'attenzione alla persona" È stata questa la domanda che ha fatto da sfondo ai diversi interventi susseguitisi nella ricca giornata di ieri che ha avuto come tema "Maritime Labour Convention 2006: stato dell'arte e prospettive future", ed è stata promossa dalla Università degli studi di Genova, dalla International Labour Organization e dal Corpo delle Capitanerie di Porto, Guardia Costiera.
 
La MLC2006, è una convenzione internazionale che integra e armonizza normative già esistenti diventando un riferimento interessante al fine di raggiungere un livello standard di sicurezza su tutte le navi. Essa, che in Italia entrerà in vigore il 19 novembre prossimo,  incrocia la responsabilità di diversi paesi e di diversi interessi (paese di bandiera della nave, paesi di provenienza degli equipaggi, paesi dei porti di scalo, inoltre la stessa merce trasportata proviene da paesi diversi ed è destinata a paesi diversi) e in una non facile conciliazione si preoccupa della dignità del lavoro marittimo, proponendosi come strumento utile per portare almeno il minimo garantito su tutte le navi. Può suonare strano che nel 2014 e nel mondo globalizzato per eccellenza, com'è quello marittimo, non ci sia ancora per tutti il minimo garantito. Siamo convinti della bontà della Convenzione, si tratterà di applicarla con responsabilità e puntare a raggiungere il bene possibile per i tanti marittimi che sulle navi lavorano e vivono per un tempo dell'anno relativamente breve.