L'accoglienza dei marittimi nei porti di scalo, senza uno sguardo di misericordia, che sappia provocare la costruzione di condizioni migliori per gli stessi rischia di appiattirsi ed essere percepita come mera assistenza vicaria e complice. Accogliere è anche promuovere. Credo che per promuovere occorre conoscere e per conoscere è indispensabile incontrare per questo l'anno di misericordia sia un rinnovato impulso a essere attenti non solo ai marittimi in scalo nei porti, ma anche ai tanti marittimi e pescatori residenti nel nostro Paese per i quali, da quanto apprendiamo dalla stampa, il futuro non si prospetta per nulla roseo. Dialogare con le istituzioni è solo un aspetto e forse nemmeno il più importante soprattutto se questo non scaturisce dalla reale vicinanza con la gente del mare. L'anno di misericordia è una grande opportunità, siamo solo all'inizio.