Padre Bruno Ciceri, missionario scalabriniano, direttore dell’Apostolato del Mare internazionale, si batte da anni per il riscatto dei pescatori asiatici. Sulle imbarcazioni cinesi, ci racconta padre Bruno in questa intervista, va anche peggio che su quelle thai. «Questi pescatori-schiavi – denuncia – trascorrono più di cinque, sei anni a bordo di pescherecci lunghi trenta metri, senza mai toccare terra». Incontriamo il missionario scalabriniano durante una delle sue pause romane, prima di una missione a Taiwan, la Repubblica di Cina. I casi di cui parla padre Bruno riguardano in effetti la cosiddetta long distance fishing industry (industria della pesca di lunga distanza).
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