Il cinque giugno del 1965, al molo numero uno di Bandar Mashour (Golfo Persico), durante le operazioni di carico, sulla petroliera Luisa scoppiò un incendio che ben presto interessò tutta la nave. La gravità della situazione lasciava poca speranza alle operazioni previste. Fu chiaro, soprattutto al comandante, Lazzaro Parodi, che qualsiasi tipo di intervento non avrebbe evitato il peggio. Se la nave fosse rimasta ormeggiata, lo scoppio, inevitabilmente, avrebbe investito anche i serbatoi in porto, con i loro milioni di barili di petrolio, e le conseguenze sarebbero state devastanti per tutta l’area, centro abitato compreso. Per scongiurare quella che sarebbe stata una catastrofe di enormi proporzioni, il comandante, con il favore dell’equipaggio, ordinò di prendere il largo a tutta velocità. Arrivata fuori dal porto, come prevedibile, la petroliera Luisa esplose provocando la morte di ventinove membri dell’equipaggio. I resti delle vittime della tragedia, grazie anche all’interessamento dell’Apostolato del Mare, furono riportati in Italia e sono seppelliti nel sacrario di Mariport a Porto Marghera.
Nel ricordare il cinquantesimo anniversario della tragedia, noi dell’Apostolato del Mare Italiano, desideriamo mantenere viva la memoria sull’atto eroico del Comandante Parodi e dei 28 membri dell’equipaggio. Vogliamo riconoscere il merito di tutti i marittimi, perché nonostante manchi l’attenzione adeguata e necessaria continuano a prodigarsi per lo sviluppo dell’economia mondiale. Speriamo di far riflettere le istituzioni e gli armatori di quanto poco ancora si è fatto per migliorare le condizioni lavorative dei marittimi, con ciò che ne consegue per la sicurezza loro e delle stesse navi.
La Maritime Labour Convention (MLC 2006), entrata in vigore circa due anni fa, porterà nel tempo ad avere su tutte le navi uno standard di vita accettabile. Ma la ratifica della Convenzione, da parte degli Stati membri, è solo l’inizio di un processo che richiede il costante impegno di ogni Stato membro, affinché essa non rimanga solo sulla carta. Non è accettabile che nel 2015 il valore della persona, che produce e fa produrre, sia subordinato ad altri interessi. Il sacrificio dei membri dell’equipaggio della petroliera Luisa è l’emblema dell’eroismo dei marittimi, i quali non antepongono il ruolo e le competenze alla solidarietà, al farsi prossimo ogni qualvolta le circostanze lo richiedono. È stato così nel 1965 lo testimoniano, oggi, i tanti soccorsi prestati ai migranti. Ricordare, perciò, è impegnarsi, è cambiare.