Nella sua recente enciclica, il Santo Padre ci pone dinnanzi alla non più nascondibile natura ferita, offesa, calpestata dall’arroganza e dal desiderio di dominio e potere dell'uomo, ma anche alla non più ritrattabile responsabilità che ha tutta l’umanità verso la casa comune, mari e oceani compresi. Sottolinea le gravi implicazioni ambientali dovute all’inquinamento e al cambiamento climatico ed evidenzia come queste colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo, sconvolgendo risorse e sostentamenti, tra cui la pesca stessa.
Senza lasciar spazio a strumentali interpretazioni, Papa Francesco sottolinea una marcata responsabilità da parte di coloro i quali detengono più risorse e più potere, mascherando i veri problemi e imponendo una manipolatrice onnipresenza dell’uomo.
Come Chiesa, come figli responsabili, come abitanti della casa comune, ci sentiamo chiamati in causa dalla lettera enciclica Luadato Si’, in quanto accorato appello del Santo Padre affinché l’umanità rivolga lo sguardo, spogliato da falsi dei a servizio di finanze e consumismo, verso la propria casa, dono di Dio, casa di tutti.
Non di meno però, in quanto preposti all’Apostolato del Mare in Italia, cui obiettivo primario resta la promozione del bene tra la gente di mare, sentiamo vicine le parole di Papa Francesco per il rispetto del creato, senza dimenticare che noi stessi siamo terra e che dobbiamo sentirci uniti da una comunione universale.
Per la gente di mare la risorsa principale è nello stesso mare, e nella lettera enciclica il Papa lo considera risorsa vitale per l’intera umanità:
Gli oceani non solo contengono la maggior parte dell’acqua del pianeta, ma anche la maggior parte della vasta varietà di esseri viventi, molti dei quali ancora a noi sconosciuti e minacciati da diverse cause. D’altra parte, la vita nei fiumi, nei laghi, nei mari e negli oceani, che nutre gran parte della popolazione mondiale, si vede colpita dal prelievo incontrollato delle risorse ittiche, che provoca diminuzioni drastiche di alcune specie. Ancora si continua a sviluppare modalità selettive di pesca che scartano gran parte delle specie raccolte. Sono particolarmente minacciati organismi marini che non teniamo in considerazione, come certe forme di plancton che costituiscono una componente molto importante nella catena alimentare marina, e dalle quali dipendono, in definitiva, specie che si utilizzano per l’alimentazione umana. (Francesco, 2015, § 40)
Laudato Si’ ci invita ad assumere tutti un’autentica e sana consapevolezza dei danni e dei rischi, e ad impegnarci corresponsabilmente alla tutela e preservazione del creato.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
LAUDATO SI' - Santo Padre Francesco - sulla cura della Casa Comune