Il tifone che ha interessato le Filippine, dicono gli esperti, è tra i più forti mai registrati ufficialmente sulla Terra. Il presidente della Conferenza Episcopale Filippina, nel messaggio diramato in seguito alla catastrofe, ha invitato tutti a pregare, perché l'amore è più forte del tifone.
Dalle notizie di questi giorni abbiamo appreso le grandi dimensioni di questa catastrofe naturale. L'area di impatto è stata l'isola di Samar, e risultano investiti dall'evento atmosferico devastante circa 12.000.000 di filippini. Il numero dei morti accertati è di 4.460 e sono 920.000 i residenti costretti a lasciare le loro case. La provincia di Leyte è stata fra le più colpite. Secondo il capo della polizia del luogo, circa l'80% della provincia è stato raso al suolo nella giornata di venerdì 8 novembre. Ricordare per non dimenticare in fretta.
L'amore è più forte quando continua oltre lo slancio iniziale. "L'impegno nell'emergenza è connaturale all'uomo, ne è quasi predisposto - ha detto il Cardinale Bagnasco a Salerno - la durata nel servizio invece no, per questo è necessario che lo slancio iniziale abbia come fondamento sorgivo la carità, l'unico che può educare a un impegno nell'onda lunga del tempo". È già calata l'attenzione dei media ma il dramma di tanti figli di Dio rimane e rimarrà ancora a lungo, perciò l'adesione alle iniziative in corso non è solo utile ma anche doverosa.
Già domenica 10 novembre, la Presidenza della CEI ha disposto lo stanziamento di 3.000.000,00 di euro dai fondi derivanti dall'otto per mille, mentre Caritas Italiana ha messo a disposizione 100.000,00 euro.
Giovedì 14 novembre, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, a cui spetta l'alta direzione dell'Apostolato del Mare, ha lanciato una campagna di solidarietà in favore della gente del mare colpita dal terremoto e dal ciclone.
Lo stesso giorno la CEI ha comunicato che domenica 1 dicembre 2013, in tutte le chiese d'Italia si terrà una colletta nazionale indetta dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a sostegno delle popolazioni provate dal disastro.
Come Apostolato del Mare Italiano accogliamo le indicazioni della Chiesa e facciamo nostra la testimonianza della gente del mare la quale non mette bandiere e non pone confini alla solidarietà. Quando "le preoccupazioni sono comuni le risposte possono essere convergenti", facendo tesoro di queste parole di Papa Francesco, pronunciate durante la visita al Quirinale, rinnoviamo l'invito alla solidarietà nelle modalità che più favoriscono e facilitano l'adesione.
Attraverso l'Apostolato del Mare o la Caritas è sempre la Chiesa che prende a cuore un bisogno e aiuta tutti i figli di Dio.