Il 25 giugno è stato dichiarato dall’International Maritime Organization (imo) la “Giornata mondiale del Marittimo”. Nasce nel 2010 con la risoluzione n. 19 adottata nel corso della conferenza diplomatica svoltasi a Manila, nelle Filippine, nella quale si è voluto esprimere apprezzamento e gratitudine alla gente di mare proveniente da ogni parte del mondo per il fondamentale contributo al commercio marittimo internazionale, all’economia mondiale ed alla società civile. Lo scopo di questa giornata è quello di rendere omaggio alla gente di mare proveniente da ogni parte del mondo per il suo fondamentale contributo al commercio marittimo internazionale, all’economia mondiale ed alla società civile nel suo complesso.
È una giornata in cui il mondo si ferma a riflettere su come il lavoratore marittimo non è, come spesso appare nell’immaginario collettivo, una figura al margine della catena sociale, ma che anzi svolge un compito fondamentale per le intere comunità.
Alla luce di ciò, la campagna 2020 Day of the Seafarer ha focalizzato il suo messaggio nell’esortare i governi a riconoscere i marittimi come lavoratori chiave e ad alleviare le restrizioni di viaggio per facilitare i cambi di equipaggio. Gli operatori del mare, spesso dimenticati, sono soggetti a situazioni di notevole fatica e stress lavorativo. Durante gli anni di lavoro sono esposti a rumore e vibrazioni, amianto, radiazioni, agenti biologici e chimici, lavoro notturno, variazioni improvvise del microclima ed a un notevole rischio da movimentazione manuale dei carichi, che evidenzia una tendenza all’invecchiamento precoce.
La campagna 2021 Day of the Seafarer continuerà a incoraggiare i governi a sostenere i marittimi in mezzo alla pandemia, ma amplierà il suo messaggio, chiedendo un futuro equo per i marittimi .
La campagna discuterà questioni che saranno ancora rilevanti per i marittimi dopo la pandemia, come trattamento equo dei marittimi, condizioni di lavoro eque (in linea con la Convenzione sul lavoro marittimo dell’ILO ), formazione equa, sicurezza equa, ecc.
Centinaia di migliaia di marittimi stanno ancora lavorando in mare oltre il tempo stabilito e altrettanti stanno affrontando difficoltà finanziarie, nel disperato tentativo di alleviare l’equipaggio delle navi e ricominciare a guadagnare.
Anche il porto di Ravenna aderisce all’iniziativa di suonare le sirene delle navi ormeggiate nello scalo. "Alla figura dei ‘popoli del mare’ appartengono tutti coloro che lavorano sulle navi, sulle imbarcazioni, sulle piattaforme e sui mezzi di soccorso – spiega il capitano Carlo Cordone, presidente del Comitato locale Welfare della gente di mare –. Ne transitano ogni giorno moltissimi, uomini e donne che lavorano lontani da casa per garantire gli approvvigionamenti di tutto il pianeta.
Vai all'articolo: https://www.21secolo.news/25-giugno-2021-giornata-mon