«Più che partecipare a un referendum – rigassificatore sì o no – la Chiesa locale pone una questi one di metodo», dice il vescovo di Massa Marittima e Piombino, monsignor Carlo Ciattini. «È urgente dare delle risposte concrete alla crisi energetica e ciascuno deve fare la propria parte. Tuttavia, i problemi che ricadono su un territorio non possono essere affrontati con scelte “dall’alto”, senza che la popolazione ne sia partecipe. Serve un dialogo, ma che non sia un “falso” dialogo… Sarebbe utile rileggere il numero 133della
Laudato si’,
che sollecita studi preventivi alle scelte che impattano sull’ambiente.
Abbiamo perso troppo tempo prezioso per renderci conto di una scelta così complessa: il tessuto sociale si può lacerare quando le comunità non sono coinvolte, quando si lasciano emergere sospetti che interessi non dichiarati guidino le scelte. Non dimentichiamo che Piombino ha un’anima ferita e vive problemi antichi: piani industriali non attenti alla salute pubblica, un territorio inquinato e deindustrializzato, dove altri tipi di investi mento – come il turismo – non hanno assunto valore. Insomma, qui si vivono delle sofferenze reali che vanno soccorse, medicate.
La medicina è la trasparenza e la vicinanza alle popolazioni, spiegando perché si fa una cosa. E farla insieme alla gente». La Chiesa locale dedica quest’anno pastorale al mare e il primo ottobre presenterà il libro fotografi co “Il mare, una luce su Piombino” alla presenza del direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della Cei, don Bruno Bignami.
(P. V.).