Si fa presto a dire “pescatore”. Spesso la sola parola rimanda a un mestiere romantico d’altri tempi o per appassionati. La realtà è diversa ed è molto più dura. Di pesca, infatti, molte persone intendono vivere. Il lavoro del pescatore comporta sacrifici. Ci si abitua a lasciare la famiglia per giorni o per settimane. Durante le battute di pesca ci si turna il giorno e la notte. Non c’è tregua. Alla durezza dei ritmi si associa tutto ciò che gira attorno: l’altalena dei mercati che fanno oscillare i prezzi a seconda dei periodi. Tutti sanno che la stagione con la maggiore richiesta di pescato sono le festività natalizie: la domanda aumenta e con essa il prezzo del pesce e i guadagni. In più i mercati ittici hanno le loro regole interne: i pescatori sperano di essere sorteggiati tra i primi a poter vendere il pesce. Finire tra gli ultimi significa sapere che il guadagno si riduce drasticamente. E al sorriso si sostituisce la delusione con la speranza di riuscire almeno a colmare le spese: pagare il carburante e la manodopera che partecipa all'attività lavorativa.
Vai all'articolo integrale: https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2020-11/giornata-mondiale-pesca-coronavirus-pescatori-osservatore-romano.html